E' molto importante che i fanciulli possano fare fin dai primi incontri, l'esperienza del sentirsi attesi, accolti, compresi e amati. Per questo per noi catechiste sarà indispensabile dedicare particolare cura all'accoglienza, alla conoscenza e a porre le basi per un proficuo cammino. Li portiamo a fare un "viaggio" particolare: far conoscere loro quale è il tesoro più grande che i cristiani hanno scoperto, perchè diventi anche il loro tesoro; noi catechiste saremo le guide. Ma tutto ciò non basta!
Serve innanzitutto il coinvolgimento e la collaborazione dei genitori. Grazie al catechismo del loro fuglio, i genitori ritrovano spesso una Chiesa ben diversa da quella che avevano conosciuto. Alcuni riscoprono la preghiera durante una celebrazione con i figli e altri si aprono a domande sulla fede che non si ponevano più da molto tempo. La catechesi d'altra parte non sarebbe efficace se si rivolgesse solo ai ragazzi. Né la vivranno al di fuori del perimetro parrocchiale, se tutto si esaurisce all'interno del gruppo catechistico.
Oggigiorno i bambini vivono una normalità difficile, con papà e mamma presi dal lavoro e dalle cose da fare. Una famiglia disorientata dai cambiamenti sociali, stressata dai problemi economici e dalla difficoltà di garantire a sè e ai propri figli un futuro sicuro.
Tra la parrocchia e i genitori dei ragazzi a catechismo si verificano sovente delle tensioni, causate per lo più dal fatto che i genitori fanno richiesa dei sacramenti per il figli, ma non vogliono effettivamente essere coivolti. Chiedendo il battesimo per il loro figlio, i genitori si sono impegnati a educarlo cristianamente. A suo tempo lo iscrivono a catechismo e collaborano con il suo catechista, che non deve sostituirsi a loro. Questa è la norma. In realtà, molti genitori demandano quasi interamente ai catechisti la responsabilità dell'educazione religiosa dei loro figli.
Nessun commento:
Posta un commento