venerdì 2 settembre 2011

Ho letto un articolo riguardo una scuola materna pubblica del Comune di Roma in centro storico. In questa scuola l'ora di religione è facoltativa, ma l'insegnante è pagato coi soldi pubblici e quindi anche da quelle famiglie che decidono di evitare a bambini di 3, 4 e 5 anni il catechismo di Stato. L'insegnante è scelto dalla diocesi, senza alcun tipo di concorso pubblico e titoli e sempre dalla diocesi potrebbe essere revocato il suo mandato non venisse più ritenuto adeguato. E' giusto tutto ciò?
Durante quell'ora 5-6 bambini su 25 ( i bambini che non seguono l'ora facoltativa) vengono fatti uscire dalla classe e intrattenuti nel corridoio in un angolo a disegnare e giocare con la loro maestra. E udite udite sempre in quella scuola materna del pieno centro di Roma per l'ora di ginnastica e quella di musica vengono chiesti contributi ai genitori dei bambini due rate da oltre 100 euro. Ho voluto riportare questo esempio di vita quotidiana perchè chi fa ginnastica e musica la paga, chi non fa religione la paga lo stesso e viene anche fatto uscire dalla classe... Il numero di insegnanti di religione cattolica sta cresendo, mentre le presenze degli alunni per l'ora di religione stanno calando.
 Dei 25 mila insegnanti di religione 15 mila sono stati immessi a ruolo con legge del 2003, poi attuata dal ministro Fioroni nel 2007 senza avere titoli o aver fatto concorsi pubblici ma solo su indicazione della diocesi.
A cio' si aggiunga anche un privilegio di ordine economico. Gli insegnanti di religione godono di un trattamento retributivo di maggior favore rispetto a tutti gli altri colleghi (uno scatto del 2,5% ogni due anni di anzianità lavorativa, sia tra i precari che tra chi è passato in ruolo).
Vorrei sentire qualche commento su questo "episodio",anzi su questa realtà che sta pian piano prendendo piede in Italia.

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