I bambini hanno la caratteristica speciale di essere molto curiosi, caratteristica che si perde con l'avanzare dell'età. Gli alunni della mia prima elementare un giorno si sono chiesti: "ma Gesù andava al McDonald?", tra risate generali abbiamo spiegato loro cosa mangiava o meglio cosa poteva aver mangiato Gesù.
Al tempo di Gesù ovviamente non c'era il McDonald, ma il cibo veniva cucinato in casa dalle mamme; il pane veniva fatto in casa, nel piccolo forno domestico: una pietra che venive scaldata con il fuoco e su cui si stendeva una focaccia composta di acqua e farina. Il pasto era completato da formaggio di capra, olive e datteri. La carne era rara, ma chi faceva il pescatore mangiava anche pesce. Da adulto Gesù racconterà proprio durante i pranzi le storie più belle sull'amore di Dio Padre per ciascuno. Durante l'ultima cena pasquale saluterà i suoi amici e darà loro il segno più grande del suo amore: il pane spezzato che è il suo corpo, donato per tutti. Dopo la ressurezione, gli amici di Gesù lo riconosceranno proprio mentre spezza il pane con loro. Da allora tutti noi cristiani ripetiamo questo gesto ogni domenica.
Con questo piccolo racconto partito da una banalissima domanda siamo riuscite a raccontare qualcosa della vita di Gesù e siamo riuscite a non distolgere mai lo sguardo dei bambini dai nostri occhi. E' stato stupendo poter insegnare loro qualcosa di importante che rimmarà in loro per tutta la vita.
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