lunedì 5 settembre 2011

La "New Age"

L'Occidente del nuovo millennio è "il luogo delle religioni senza Dio, senza Cristo e senza Chiesa", lo affermano anche studiosi credenti e non.
Le Monde, l'autorevole quotidiano parigino, nel paginone del numero speciale dedicato alla fine del millennio, scriveva: il prossimo secolo "dovrebbe confermare: primo, il declino della religione concepita come un sistema di credenze fondate su dogmi e norme morali; secondo, il persistere degli integralismi e delle sette; terzo, la crescita di un bisogno di trascendenza senza Dio, cioè di ricerche spirituali, più o meno anarchiche, nelle tradizioni orientali ed esotiche.
In tutto questo caleindoscopio di religiosità anarchiche è emerso un fenomeno nuovo che ha le sue radici nel soggettivismo e nel relativismo della nostra cultura: il sincretismo, la religione fai da te, la religione puzzle. Cristiani sì, ma sullo sfondo, con l'aggiuta di un pò di buddhismo, di induismo o taoismo cucinato alla occidentale. Questa nuova forma di sincretismo che sta emergendo è chiamata da alcuni sociologi della religione, "bricolage" religioso.
La New Age è tutto questo e altro ancora; in questo gran fiume ci sono correnti magiche, spiritiche, teosofiche, influenze orientali.
La coscienza dell'uomo contempotaneo è frantumata dall'individualismo, inaridita dalla esasperata razionalità. E' questa la critica che la New Age fa alla civiltà occidentale. La prima e fondamentale svolta che la New Age propone è quindi un urgente e necessario recupero di una coscienza di partecipazione in armonia con la nuova visione olistica del mondo.
Nella nuova religiosità, di cui la New Age è un espressione di punta, si rifiutano le chiese tradizionali e la stessa esistenza di un Dio personale troppo freddo, troppo storico.
Lo sbocco logico di essa, come di tutti i sacramenti, è il relativismo religioso e il soggettivismo totale e radicale.

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