giovedì 8 settembre 2011

Magia delle immagini

Per i bambini, soprattutto quelli più piccoli un video o fotografia o un immagine è un ottimo strumento per dare varietà di linguaggio a ciò che si vuole trasmettere; Spiazza il gruppo che potrebbe aspettarsi un approccio più classico.
Allo stesso modo un video può essere utilizzato a conclusione di un argomento, in forma di "riassunto" o per fissare, anche a livello emozionale quanto si è comunicato a livello verbale. Anche a catechismo si possono utilizzare questi strumenti per attrarre maggiormente l'attenzione dei bambini e così facendo le immagini di racconti o storie possono rimanere impresse nelle loro mente.
I video di preghiera possono, relativamente alla diversità di contesto, svolgere gli stessi compiti: introduttivi o di riflessione. La vicinanza al linguaggio dei nostri ragazzi, che hanno l'abitudine di frequentare Internet o la televisione, li rende più attenti e interessati.
Il video agisce a livello emozionale suscitando delle reazioni più coinvolgenti: mi piace o non mi piace, mi emoziona o mi annoia...ciò crea le condizioni favorevoli per continuare sucessivamente il discorso, facilitando la possibilità del ricordo e il legame con stati d'animo piacevoli.
Il video può anche aiutare il catechista donandogli sicurezza perchè lo toglie dall'ansia del "e adesso come inizio?", dal problema costante di doversi conquistare l'interesse e l'attenzione dell'uditorio. Il video, però, non sostituisce la fatica dell'incontro, può facilitarlo e renderlo più efficace a livello comunicativo.
Noi catechiste abbiamo proposto il video in cassetta del "Principe d'Egitto" integandolo con il racconto della storia di Mosè: il bambino salvato dalle acque. I bambini sono stati catturati dalle immagini e noi catechiste abbiamo constatato che essi ricordavano molto di più rispetto al video che rispetto alla storia letta da noi. Abbiamo fatto altre attività di riassunto, di disegno riguardo alla storia di Mosè ed è stata capita da tutti.
Consigliamo a tutti l'utilizzo di video ogni tanto durante l'ora di catechismo perchè cattura l'interesse dei ragazzini in modo particolare.

martedì 6 settembre 2011

Primi passi

E' molto importante che i fanciulli possano fare fin dai primi incontri, l'esperienza del sentirsi attesi, accolti, compresi e amati. Per questo per noi catechiste sarà indispensabile dedicare particolare cura all'accoglienza, alla conoscenza e a porre le basi per un proficuo cammino. Li portiamo a fare un "viaggio" particolare: far conoscere loro quale è il tesoro più grande che i cristiani hanno scoperto, perchè diventi anche il loro tesoro; noi catechiste saremo le guide. Ma tutto ciò non basta!
Serve innanzitutto il coinvolgimento e la collaborazione dei genitori. Grazie al catechismo del loro fuglio, i genitori ritrovano spesso una Chiesa ben diversa da quella che avevano conosciuto. Alcuni riscoprono la preghiera durante una celebrazione con i figli e altri si aprono a domande sulla fede che non si ponevano più da molto tempo. La catechesi d'altra parte non sarebbe efficace se si rivolgesse solo ai ragazzi. Né la vivranno al di fuori del perimetro parrocchiale, se tutto si esaurisce all'interno del gruppo catechistico.
Oggigiorno i bambini vivono una normalità difficile, con papà e mamma presi dal lavoro e dalle cose da fare. Una famiglia disorientata dai cambiamenti sociali, stressata dai problemi economici e dalla difficoltà di garantire a sè e ai propri figli un futuro sicuro.
Tra la parrocchia e i genitori dei ragazzi a catechismo si verificano sovente delle tensioni, causate per lo più dal fatto che i genitori fanno richiesa dei sacramenti per il figli, ma non vogliono effettivamente essere coivolti. Chiedendo il battesimo per il loro figlio, i genitori si sono impegnati a educarlo cristianamente. A suo tempo lo iscrivono a catechismo e collaborano con il suo catechista, che non deve sostituirsi a loro. Questa è la norma. In realtà, molti genitori demandano quasi interamente ai catechisti la responsabilità dell'educazione religiosa dei loro figli.

lunedì 5 settembre 2011

La "New Age"

L'Occidente del nuovo millennio è "il luogo delle religioni senza Dio, senza Cristo e senza Chiesa", lo affermano anche studiosi credenti e non.
Le Monde, l'autorevole quotidiano parigino, nel paginone del numero speciale dedicato alla fine del millennio, scriveva: il prossimo secolo "dovrebbe confermare: primo, il declino della religione concepita come un sistema di credenze fondate su dogmi e norme morali; secondo, il persistere degli integralismi e delle sette; terzo, la crescita di un bisogno di trascendenza senza Dio, cioè di ricerche spirituali, più o meno anarchiche, nelle tradizioni orientali ed esotiche.
In tutto questo caleindoscopio di religiosità anarchiche è emerso un fenomeno nuovo che ha le sue radici nel soggettivismo e nel relativismo della nostra cultura: il sincretismo, la religione fai da te, la religione puzzle. Cristiani sì, ma sullo sfondo, con l'aggiuta di un pò di buddhismo, di induismo o taoismo cucinato alla occidentale. Questa nuova forma di sincretismo che sta emergendo è chiamata da alcuni sociologi della religione, "bricolage" religioso.
La New Age è tutto questo e altro ancora; in questo gran fiume ci sono correnti magiche, spiritiche, teosofiche, influenze orientali.
La coscienza dell'uomo contempotaneo è frantumata dall'individualismo, inaridita dalla esasperata razionalità. E' questa la critica che la New Age fa alla civiltà occidentale. La prima e fondamentale svolta che la New Age propone è quindi un urgente e necessario recupero di una coscienza di partecipazione in armonia con la nuova visione olistica del mondo.
Nella nuova religiosità, di cui la New Age è un espressione di punta, si rifiutano le chiese tradizionali e la stessa esistenza di un Dio personale troppo freddo, troppo storico.
Lo sbocco logico di essa, come di tutti i sacramenti, è il relativismo religioso e il soggettivismo totale e radicale.

sabato 3 settembre 2011

la curiosità dei bambini!

I bambini hanno la caratteristica speciale di essere molto curiosi, caratteristica che si perde con l'avanzare dell'età. Gli alunni della mia prima elementare un giorno si sono chiesti: "ma Gesù andava al McDonald?", tra risate generali abbiamo spiegato loro cosa mangiava o meglio cosa poteva aver mangiato Gesù.
Al tempo di Gesù ovviamente non c'era il McDonald, ma il cibo veniva cucinato in casa dalle mamme; il pane veniva fatto in casa, nel piccolo forno domestico: una pietra che venive scaldata con il fuoco e su cui si stendeva una focaccia composta di acqua e farina. Il pasto era completato da formaggio di capra, olive e datteri. La carne era rara, ma chi faceva il pescatore mangiava anche pesce. Da adulto Gesù racconterà proprio durante i pranzi le storie più belle sull'amore di Dio Padre per ciascuno. Durante l'ultima cena pasquale saluterà i suoi amici e darà loro il segno più grande del suo amore: il pane spezzato che è il suo corpo, donato per tutti. Dopo la ressurezione, gli amici di Gesù lo riconosceranno proprio mentre spezza il pane con loro. Da allora tutti noi cristiani ripetiamo questo gesto ogni domenica.
Con questo piccolo racconto partito da una banalissima domanda siamo riuscite a raccontare qualcosa della vita di Gesù e siamo riuscite a non distolgere mai lo sguardo dei bambini dai nostri occhi. E' stato stupendo poter insegnare loro qualcosa di importante che rimmarà in loro per tutta la vita.

venerdì 2 settembre 2011

Ho letto un articolo riguardo una scuola materna pubblica del Comune di Roma in centro storico. In questa scuola l'ora di religione è facoltativa, ma l'insegnante è pagato coi soldi pubblici e quindi anche da quelle famiglie che decidono di evitare a bambini di 3, 4 e 5 anni il catechismo di Stato. L'insegnante è scelto dalla diocesi, senza alcun tipo di concorso pubblico e titoli e sempre dalla diocesi potrebbe essere revocato il suo mandato non venisse più ritenuto adeguato. E' giusto tutto ciò?
Durante quell'ora 5-6 bambini su 25 ( i bambini che non seguono l'ora facoltativa) vengono fatti uscire dalla classe e intrattenuti nel corridoio in un angolo a disegnare e giocare con la loro maestra. E udite udite sempre in quella scuola materna del pieno centro di Roma per l'ora di ginnastica e quella di musica vengono chiesti contributi ai genitori dei bambini due rate da oltre 100 euro. Ho voluto riportare questo esempio di vita quotidiana perchè chi fa ginnastica e musica la paga, chi non fa religione la paga lo stesso e viene anche fatto uscire dalla classe... Il numero di insegnanti di religione cattolica sta cresendo, mentre le presenze degli alunni per l'ora di religione stanno calando.
 Dei 25 mila insegnanti di religione 15 mila sono stati immessi a ruolo con legge del 2003, poi attuata dal ministro Fioroni nel 2007 senza avere titoli o aver fatto concorsi pubblici ma solo su indicazione della diocesi.
A cio' si aggiunga anche un privilegio di ordine economico. Gli insegnanti di religione godono di un trattamento retributivo di maggior favore rispetto a tutti gli altri colleghi (uno scatto del 2,5% ogni due anni di anzianità lavorativa, sia tra i precari che tra chi è passato in ruolo).
Vorrei sentire qualche commento su questo "episodio",anzi su questa realtà che sta pian piano prendendo piede in Italia.

giovedì 1 settembre 2011

Nepal, la Chiesa blocca il corso di catechismo

Nepal, paura per la legge anti-conversione. La Chiesa blocca il corso di catechismo
Rimandate a data da destinarsi le sessioni per i nuovi catecumeni di altre religioni. Alla Gmg nessun rappresentante ufficiale della Chiesa nepalese a causa della situazione di tensione nel Paese.

Kathmandu (AsiaNews) – La Chiesa cattolica del Nepal rimanda senza spiegazioni il corso di catechismo destinato alle persone provenienti da altre fedi religiose. Le sessioni dovevano iniziare nei prossimi giorni. Fonti locali sostengono che il passo indietro della Chiesa sia legato alla presentazione del nuovo codice penale. Esso vieta ai cittadini di convertirsi a religioni diverse da quella di appartenenza.

Il clima di tensione di queste settimane ha spinto la Chiesa nepalese a disertare anche la Giornata mondiale della gioventù. “Nessun giovane ha rappresentato ufficialmente la Chiesa del Nepal a Madrid - afferma Chirendra Satyal, giornalista e responsabile dei media cattolici – ciò a causa della situazione di transizione che sta attraversando il nostro Paese”. Tuttavia, è stata data la possibilità di partecipare alla Gmg in forma privata.

La proclamazione dello Stato laico nel 2006, ha permesso alla Chiesa cattolica di celebrare pubblicamente i battesimi e le feste religiose.La maggiore libertà religiosa e la possibilità di rendere pubbliche le cerimonie, ha aumentato il numero di conversioni. Ogni anno circa 25 persone ricevono il battesimo. Lo scorso 15 agosto 30 bambini della diocesi di Kathmandu hanno ricevuto la prima comunione. Secondo dati ufficiali ogni domenica circa 300 non cristiani, soprattutto giovani indù e buddisti, assistono alla messa nella cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu. Essi non possono ricevere la comunione, ma al termine della celebrazione il sacerdote li benedice e consegna loro un mazzo di fiori in segno di benvenuto. Chi desidera può iscriversi al corso di catechismo riservato ai non cristiani, che si tiene subito dopo la messa. Il corso dura circa tre anni e il battesimo viene ufficializzato dopo un’accurata verifica della formazione del catecumeno e con il consenso dei genitori se questi è minorenne.

Con il nuovo codice penale, al vaglio del parlamento, la Chiesa cattolica e le minoranze religiose rischiano però di dover celebrare le proprie cerimonie di nascosto, come ai tempi della monarchia indù. Il codice bolla come proselitismo qualunque gesto di comunicazione della propria fede a una persona. Le pene vanno da una multa di 470 euro a un massimo di cinque anni di carcere. Se il colpevole è uno straniero è prevista l’espulsione immediata dal Paese.

di Kalpit Parajuli